Negativi digitali e Platino/Palladiotipia

Con questo corso andremo a scoprire una delle interessanti alternative di stampa rispetto ai metodi più convenzionali e conosciuti, unendo il massimo controllo e versatilità del digitale con il fascino, l’artigianalità, la poetica e l’unicità che questi metodi chimici di stampa possono offrire. Infatti, se c’è stata una rinascita delle antiche tecniche di stampa, è stato anche grazie al digitale proprio per la possibilità, come vedremo nel corso, di poter essere svincolati durante la fase di scatto dal grande formato analogico, scegliendo appunto la strada del digitale, poter creare successivamente un negativo stampato su un supporto idoneo e terminare quindi con la metodica che si preferisce di stampa chimica alternativa. Di fatto questi metodi prevedono una stampa a contatto tra negativo e carta sensibilizzata a mano. Va da sé che l’immagine finale sarà della dimensione del negativo ed ecco perché o si scatta col banco ottico, per poter avere un negativo di formato sufficiente per poter apprezzare bene lo scatto, oppure si percorre la strada spiegata in questo corso inerente la creazione di un negativo digitale. Strada percorsa anche per chi scatta in analogico con il formato 35 mm e digitalizza le proprie fotografie.

Lo scopo è quello di acquisire le nozioni per poter creare un negativo, partendo da un file, e poter procedere stampando in autonomia e con una certa sicurezza con la metodica del Platino/Palladio. Il corso prevede sia fasi teoriche che pratiche in cui ogni partecipante potrà sperimentare la stampa partendo da un proprio scatto.

Il corso è rivolto sia a fotoamatori che fotografi professionisti, che vogliono scoprire, sperimentare e addentrarsi nell’affascinante mondo delle tecniche alternative di stampa per creare opere d’arte. È rivolto sia a chi fotografa in digitale che in analogico, dal 35mm al grande formato, e non è necessario aver avuto già esperienze di stampa.

Le potenzialità, la versatilità e il massimo controllo del digitale, unite alla raffinatezza, alla poetica e all’artigianalità di queste metodiche, aprono nuovi orizzonti creativi ed espressivi. Inoltre, l’unicità del risultato di ogni stampa con questi metodi rende meno fredda e ripetibile la natura stessa del digitale.

Uno dei miei mantra è che in fotografia stampare significa chiudere un cerchio e dare vita a un proprio scatto. Imparare a stampare con queste metodiche significa acquisire conoscenze e competenze sempre più rare, portando avanti una tradizione legata alla nascita e allo sviluppo della fotografia. Stampare con questi processi è inoltre vivere un’esperienza che porta a una più profonda consapevolezza fotografica.

Le antiche tecniche stanno vivendo una seconda giovinezza, ma restano metodiche di nicchia ed è difficile trovare corsi o testi che aiutino ad addentrarsi in questo intricato labirinto fatto di chimica, attrezzature, variabili di diversa natura e aspetti digitali uniti a quelli chimici. Trovare attualmente corsi di questo tipo è assai raro. Poter inoltre stampare una propria fotografia seguiti su tutti gli aspetti è un modo per assimilare meglio i tanti contenuti del corso.

Misha Cattabiani è un fotografo di Parma, conosciuto soprattutto per la fotografia paesaggistica legata all’Appennino Tosco Emiliano. Nel corso degli anni ha tenuto corsi, workshop e collaborazioni con enti e pubblicazioni nell’ambito naturalistico. Specializzato nel bianco e nero digitale e analogico, dal 2017 si dedica alle antiche tecniche seguendo un corso con Giorgio Bordin, massimo esperto della materia. Le sue opere sono state esposte in diverse mostre, personali e collettive.

Questa tecnica ha una rilevanza storica unica, essendo stata punto di riferimento nell’800 e inizi del ‘900 per qualità e permanenza. Anche nel ‘900, alcuni fotografi come Irving Penn l’hanno scelta per le loro stampe. Le stampe si distinguono per uno splendido dettaglio, ampia scala tonale e profondità nei toni scuri. È una tecnica ideale per chi cerca rigore, qualità e raffinatezza nelle proprie opere.