Nella fotografia ANALOGICA ci vogliono più competenze che nella fotografia DIGITALE?

da | 23-12-2024 | Riflessioni Fotografiche | 0 commenti

In questo video riflettiamo su una domanda affascinante: la fotografia analogica richiede davvero più competenze rispetto a quella digitale? Non si tratta di stabilire quale sia migliore, ma di analizzare le diverse abilità necessarie per ciascun approccio. L’analogico si distingue per un processo più meditativo e tecnico. Senza l’aiuto del display, il fotografo deve padroneggiare l’esposizione (ISO, tempi e diaframmi), scegliere con cura la pellicola in base al risultato desiderato e pre-visualizzare il risultato finale già prima dello scatto. Ogni errore costa tempo e denaro, rendendo il percorso di apprendimento più lungo ma anche più disciplinato. Inoltre, lo sviluppo e la stampa richiedono competenze chimiche e manuali, oltre alla capacità di interpretare i negativi e regolare il contrasto. Il digitale, invece, offre rapidità e versatilità. Automatizza molte funzioni tecniche, ma richiede di padroneggiare sistemi complessi di autofocus, bilanciamento del bianco e impostazioni personalizzate. La post-produzione è fondamentale per correggere o perfezionare le immagini, mentre la gestione del workflow – dall’organizzazione dei file alla loro protezione – richiede competenze informatiche. Questo approccio favorisce la sperimentazione grazie alla possibilità di vedere subito i risultati e correggere gli errori. L’analogico invita a un approccio più lento e riflessivo, mentre il digitale si adatta meglio a ritmi veloci e a una produzione più ampia. Entrambi i metodi richiedono creatività, ma in modi diversi: l’analogico spinge a immaginare il risultato finale in anticipo, mentre il digitale permette di modificarlo e perfezionarlo successivamente. E voi cosa ne pensate? Quale approccio preferite? Condividete la vostra opinione nei commenti!

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